Ultimo aggiornamento: 10 ottobre.
Attenzione, Spostamento data del 4 novembre al 28 aprile 2026.
Pronta la stagione di prosa, che partirà martedì 21 ottobre, con Rosencrantz e Guildenstern sono morti di Tom Stoppard, fresco di debutto, interpretato da Francesco Pannofino e Francesco Acquaroli nei ruoli principali, perfetti clown/avventurieri e da Paolo Sassanelli che guidare con ironia la compagnia di comici. Mescolando l’umorismo inglese di parola e la comicità fisica della Commedia dell’Arte, la regia di Alberto Rizzi impreziosisce la brillante idea di Stoppard di spiare Amleto attraverso i due guitti del titolo, trasformando la più grande tragedia di tutti i tempi in una farsa sull’esistenza umana.
Nel monologo frizzante e dissacratorio Io sono il diavolo originariamente in programma martedì 4 novembre e rinviato per impegni cinematografici di al 28 aprile 2026 Claudio “Greg” Gregori racconta il suo amore per la musica che lo conduce a quel famoso “crossroad” dove ha il primo vero incontro con il Diavolo che, con la scusa d’insegnargli il Blues, (la musica del Diavolo, appunto) comincia a spiegargli come stiano davvero le cose, stuzzicandone la curiosità, rafforzandone i dubbi e istigandone imbarazzanti ponderazioni.
Valerio Aprea in Lapocalisse uno spettacolo di Aprea su testi di Marco Dambrosio, in arte Makkox è sul palco del Comunale martedì 2 dicembre. Dalla scienza al suo opposto, dagli algoritmi alle abitudini quotidiane, dalla politica al progresso e all’inerzia che lo frena. Lapocalisse è un assolo iperbolico sulla nostra resistenza e difficile adattabilità al nuovo, in una circumnavigazione attorno al concetto di cambiamento, necessario ad affrontare il buio che ci minaccia.
Giovedì 15 gennaio Alessandro Benvenuti (anche in veste di regista) e Marina Massironi propongono la commedia dello spagnolo Ramon Madaula La tigre. Ossia il confronto tra una donna di sostanza e un uomo di fumo. Accomunati da una sola cosa: Lui non è quello che crede di essere e Lei non è chi dice di essere. La Tigre, informa l’autore, «è la paura che tutti abbiamo e che, impossibile da nascondere, va solo accettata e gestita come meglio si può».
Sabato 31 gennaio protagonista è Cristiana Capotondi in La vittoria è la balia dei vinti, scritto e diretto da Marco Bonini. Tra l’evocazione fiabesca e la ricostruzione storica, una madre racconta alla figlia piccola che sotto le bombe non ci sono né vincitori né vinti, rievocando i drammatici momenti che vissero i fiorentini sotto le bombe del settembre 1943.
Martedì 10 febbraio è la volta di Carrozzeria Orfeo una delle formazioni più fresche del teatro italiano in Misurare il salto delle rane una drammaturgia di Gabriele Di Luca e Massimiliano Setti con protagoniste Elsa Bossi, Marina Occhionero e Chiara Stoppa. Tre donne di diverse generazioni sono unite da un tragico lutto avvenuto vent’anni prima. Alternando momenti di intensità visiva a passaggi di caustica comicità, Carrozzeria Orfeo costruisce un racconto intimo, in cui la gravità del dolore si affianca alla leggerezza dell’ironia.
Paolo Kessisoglu è autore e protagonista di Sfidati di me scritto con Giorgio Terruzzi per la regia di Gioiele Dix, in scena giovedì 26 marzo, uno spettacolo intenso e divertente sul mistero che separa due generazioni. Un padre arriva al pronto soccorso dove il figlio adolescente è stato ricoverato in seguito a un incidente, ma le sue condizioni non sono chiare e l’attesa si trasforma in un viaggio interiore tragicomico. Con la reciproca inadeguatezza che viaggia in un tempo troppo veloce, colmo di luoghi comuni, di distrazioni futili e sofferenze taciute.
Chiude il cartellone sabato 11 aprile Giovanni Scifoni beniamino del pubblico con il monologo Fra’. La superstar del medioevo messo in scena con la regia di Francesco Brandi. Orchestrato con le laudi medievali e gli strumenti antichi di Luciano di Giandomenico, Maurizio Picchiò e Stefano Carloncelli, lo spettacolo si interroga sull’enorme potere persuasivo della figura pop di Francesco, e percorre la vita del poverello di Assisi e il suo sforzo ossessivo di raccontare il mistero di Dio in ogni forma, fino al logoramento fisico, mettendo gli spettatori di fronte al nostro più grande tabù: che non siamo immortali.
Di seguito il manifesto con le date aggiornate:
